Donatella Talini

Donatella Talini

giovedì 13 maggio 2010

A proposito di paranoici

"Il modello democratico della partecipazione cooperativa è da molti anni in crisi: le assemblee dei soci vengono convocate solo per la ratifica delle decisioni prese dai consigli di amministrazione, per le formalità previste dal codice civile e per le approvazioni annuali dei bilanci". Sono le sconfortanti considerazioni di Luigi Marinelli, del Centro Studi Trasformazioni Economico Sociali (Cestes-Proteo). A quanto sembra per incontrare altri "paranoici" è sufficiente digitare su Google "Cooperativa sociale sfruttamento". Ma continuiamo con l'analisi di Luigi Marinelli: "Le assemblee sociali sono esautorate di ogni potere effettivo, la gestione è in mano ad una casta di presidenti 'politicamente inseriti' e a tecnici specializzati negli appalti" - ecco, proprio questo è uno degli aspetti raccontati nel romanzo "Dolls" di Luca Nardini. L'invenzione romanzesca delinea una tipologia di figuri che hanno fatto il nido nella dirigenza di tantissime cooperative sociali di tutta Italia. Infatti, secondo quanto afferma anche Marinelli che queste cose le studia, stai certo che i personaggi che vedi agire nel romanzo rappresentano dei caratteri, e cioè delle 'maschere', che incontri nella stragrande maggioranza delle cooperative. Anzi, Dolls dice di più: se non appartieni a questa tipologia di persona la tua vita lavorativa diventa difficile. Chi sono questi tristissimi figuri? che storia hanno? da dove vengono? e perché proprio loro sono i direttori, i presidenti ecc. ecc. Dolls si interessa anche di questo. Se sei un cooperatore sociale puoi leggere Dolls dal Veneto alla Sicilia: i personaggi ti ricorderanno sempre qualcuno del tuo territorio, che conosci o che hai conosciuto. E' questa la funzione della letteratura: guardi il guscio vuoto delle parole e vedi il gheriglio della realtà, a Roma, come a Torino, come a Firenze o Brescia. Ma continuiamo con le parole di Marinelli: "L'emergere della parte oscura del lavoro nelle cooperative sociali, il livello di precarietà e di sfruttamento, la diminuzione dei salari e l'aumento della flessibilità sono spacciati [n.b. il verbo] come marginali degenerazioni di un sistema che per definizione è comunque solidale, le responsabilità vengono spostate sulla committenza pubblica che viene accusata di avere un rapporto "arretrato" con il settore ecc. ecc.". Insomma, in sintesi: "nella cooperazione si vorrebbe trovare un orizzonte di sviluppo 'altro' rispetto al normale sistema imprenditoriale. Un vero mito autogestionario che non trova nessun riscontro nella realtà". Sì, anche Luigi Marinelli, a quanto sembra, è paranoico come Giorgio Mannucci, il protagonista di Dolls. L'articolo si intitola "Cooperative sociali e precarietà: una risposta nel reddito sociale. Miti e degenerazioni del lavoro in cooperativa", ovviamente su Internet.

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