Donatella Talini

Donatella Talini

sabato 23 febbraio 2013

Il sogno


Il sogno ha inizio come se camminassi in quello che vedo intorno a me. Il paese lo riconosco, è il mio paese, sono di ritorno a Bugnano. Ho uno zaino sulle spalle, i capelli lunghi. Intravedo alcune persone e questo mi colpisce profondamente, perché anche nel sogno so che il paese dovrebbe essere in rovina, abbandonato. Chi sono quelle persone? Le case sembrano dipinte, tirate su come fondali di scena. Non tutte però, alcune sono reali e coloratissime, prevale l’arancione, il giallo ocra. Ma anche il rosso.

Un uomo mi viene incontro. Capisco che devo presentarmi, lui mi sorride.

“Ho vissuto qui per molto tempo”, gli dico, “Là c’era la mia casa”. Mi tolgo lo zaino dalle spalle e tiro fuori un documento: c’è il mio nome, il mio cognome, l’indirizzo della mia residenza attuale. Comincio a piangere di un pianto senza freni e senza vergogna.

“Anch’io sono di questa città”, mi dice l’uomo mentre indica il mio documento, “Anch’io ho abitato in questa via. Anch’io ho lo stesso nome e cognome tuo”.

“Qui tutto è così bello…” gli rispondo.

“Non tutto”, interviene un’altra persona che ora vedo lì accanto. “Per esempio si è ammalato un albero”. Faccio di sì con la testa. Ora lo so, quell’albero sono io.


venerdì 7 dicembre 2012

Raffaele

Lunedì 7 dicembre di tre anni fa Raffaele Cioffi non c'era più. Con lui ho condiviso molte parole, a volte scherzose e a volte serissime. Ho sentito per l'ultima volta la sua voce attraverso il telefono, era  stanco e sotto l'effetto del cortisone: mi aveva appena raccontato una cosa molto brutta, ma poi ci siamo salutati dandoci appuntamento "A presto". E invece non ci sarà ne Mathausen né Carosello. Un pensiero per Raffaele. L.

lunedì 22 ottobre 2012

mercoledì 17 ottobre 2012

La vela gialla e il mare sotto

Biblioteca Comunale di Castelfranco di Sotto
mercoledì 24 ottobre 2012 ore 21.30


Incontro con Luca Nardini - introduce Fabrizio Nelli

"Il dolore, la consapevolezza, il potere generativo della poesia"


venerdì 12 ottobre 2012

L'albero


E così al signor Itchek gli è tornato in mente quell'albero della sua infanzia, il suo albero, un pesco. Ora giurerebbe di aver passato pomeriggi interi fra i suoi pochi rami, circondato dal vuoto. Ma è molto probabile che la memoria, come sempre, non riporti in vita le cose così come sono state, avendo più dimestichezza con gli aggiustamenti. E poi un quarto d'ora dei suoi sette anni di età vale senz'altro un giorno di adesso.

Comunque: lui se ne stava sdraiato su un paio di rami che sembravano fatti apposta, le gambe all'aria, gli occhi puntati verso il cielo. E magari nel cielo trascorrevano, lentamente, le nuvole – oppure ridondavano lassù, dorate e piene di pienezza come una panna dolce. Il bambino però smetteva di osservarle quasi subito. Alle nuvole preferiva lo spazio fra le nuvole, specialmente se si trattava dell'azzurro crudo di una maiolica. Vi ficcava lo sguardo. Solo e sospeso, l'azzurro sopra di lui, le radici affondate nella terra. C'era già tutto.

martedì 21 agosto 2012

Il miglior posto per le vacanze

Si mise a sedere sulla panchina, l'ultima. Il mare gli sputava addosso il bagnato del salmastro. Improvvisamente percepì che l'orizzonte vomitava un suono cupo, che andava distendendosi nel vuoto ben oltre il necessario. Così alzò la testa e spalancò gli occhi verso il cielo, per respirare, ma la luce del lampione lo colpì come una sassata. Anche la luna non riusciva a trovarla da nessuna parte. "Questo qui", concluse, "di sicuro non lo puoi dire il miglior posto per le vacanze...".

martedì 14 agosto 2012

Godetevi Charlot e "la polverina"


Da "Tempi moderni" (1936). Occhio alla saliera! Non contiene il sale della terra (clicca!)