Donatella Talini

Donatella Talini

venerdì 27 agosto 2010

Una poesia di Luca Nardini

MANUEL


Se incontrate Manuel lo riconoscerete dal suo incisivo
rotto, dal passo morbido eppure trascinato
d’insopportabile leggerezza, la sciarpa raggomitolata
sotto l’incredibile copricapo sufi.
Vi prego, se incontrate Manuel fate conto che sia mio figlio
una sigaretta ve la chiederà senz’altro
poi vi ringrazierà, dategli per me quel sorso di fumo.
Ha occhi bruni d’alabastro e ieri mi disse che i colori
nelle giornate d’inverno sono belli e cercava una parola
dal suo vocabolario insufficiente
e io che pensavo “tersi” “puliti” “nitidi” “squillanti”
ho avuto troppo poco tempo per insegnargli
anche semplicemente una parola in più. E poi mi ha domandato
se a mio padre avessi voluto bene e io ho risposto sì
“Ma allora perché non hai nemmeno un figlio?”
io che sapevo tutte le parole
soltanto Manuel mi ha insegnato che quando fai un figlio
lo fai per un amore e un egoismo
spropositato,
senza vergogna,
così,
perché qualcuno un giorno forse ti voglia bene.
Lo riconoscerete dalla sua faccia gonfia di pugni
dal modo che ha di chiudere gli occhi quando c’è troppo sole
per questo vi chiederà l’euro che gli serve
per mettere insieme una birra amara. E allora fate conto
che sia il mio figlio più gentile, perché Manuel vi ringrazierà.

Nessun commento:

Posta un commento