Donatella Talini

Donatella Talini

domenica 14 novembre 2010

Ciccio

A pagina 61-62 di Dolls c'è questo passaggio: "gli ex tossici - che tra loro si chiamavano 'ciccio' - erano quelli che dirigevano la cooperativa". Perché proprio "ciccio"? Può sembrare un'espressione bonaria, nel senso di Franco e Ciccio, oppure Ciccibum - o magari una sorta di vezzeggiativo infantile come cicciobello? Qualcuno forse si ricorda ancora di Cicciolina? Mi sembra tuttavia che il significato possa estendersi anche oltre la bonarietà: "ciccio" deriva piuttosto dall'accezione "tirare a fare ciccia", che secondo il dizionario della lingua italiana Devoto-Oli vuol dire abborracciare, acciarpare; ma anche cercare di far quattrini a più non posso, senza tanti scrupoli.
Così, una parola che a prima vista può apparire come buttata là, si rivela molto puntuale e carica di simbologia, una parola doppiofondo. Anzi, "ciccio" svela uno dei lati peggiori delle cooperative sociali - almeno di quelle che assomigliano al "Portico" di Dolls: portare avanti un lavoro abborracciato con pochissimi scrupoli di coscienza, ma con l'intento di battere cassa. Naturalmente facendo credere che il "ciccio" stia sempre dalla parte dei buoni. La lingua di Dolls è seria e precisa anche nell'estetizzazione del banale.

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